domenica 29 settembre 2013

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: CON LIBREOFFICE IL RISPARMIO E' ASSICURATO

"Migrare" dall'uso di un software proprietario all'utilizzo di un software libero nella Pubblica Amministrazione... si può fare!
E' questo il messaggio ottimistico che hanno voluto lanciare gli organizzatori della LibreOffice Conference, un'iniziativa durata tre giorni e che ha visto il suo momento conclusivo nella presentazione di venerdì mattina a Milano, presso la sala Alessi di Palazzo Marino.
Il tavolo dei relatori alla presentazione di LibreOffice Conference, Milano (Palazzo Marino)

In Italia sono già diverse le PA che si sono dotate di questo software, sviluppato e promosso dalla Document Foundation (http://www.documentfoundation.org/) e sono la Regione Umbria, le Provincie di Perugia,  Bolzano, Cremona e Macerata e il Comune di San Benedetto del Tronto.
Tutte, tranne quest'ultimo erano rappresentate da un proprio esponente di spicco. Tra i relatori anche Giordano Alborghetti, funzionario della Cisl di Bergamo, sindacato che sta introducendo l'adozione di LibreOffice nei propri uffici.
"Si può fare", dunque e i motivi per farlo - risparmio economico e miglioramento della produttività - sono di fondamentale importanza soprattutto in questo momento difficile della nostra storia.
Ma "si può fare" solo a determinate condizioni.
"Migrare da un software proprietario a un software libero non significa semplicemente sostituire l'uno all'altro - ha affermato Italo Vignoli, unico membro italiano nel Consiglio di Amministrazione della Document Foundation - Non basta disinstallare Microsoft Office e installare Libre, perché non si tratta solo di un processo tecnico ma di un percorso di cambiamento. Utilizzare LibreOffice significa entrare a far parte di una comunità e chi non c'è non sa che cosa si sta perdendo".
Italo Vignoli (in piedi, primo a destra). Seduto alla sua sinistra Matteo Calise, consigliere comunale del M5S 

A dettagliare meglio le condizioni perché questo processo di cambiamento possa realizzarsi con successo sono stati gli interventi di coloro che operano nelle singole realtà locali: Sonia Montegiove per la Regione Umbria e la Provincia di Perugia, Paolo Dongilli per la Provincia di Bolzano, Giacomo Marinelli per la Provincia di Macerata e Gianni Bassini per la Provincia di Cremona.
Molto esauriente e fruibile anche dai non addetti ai lavori è stato in particolare l'intervento di Sonia Montegiove, analista programmatore e animatrice del progetto LibreUmbria http://www.libreumbria.it/).
"Non è vero che i dipendenti pubblici non hanno voglia di lavorare, ma bisogna motivarli facendoli sentire parte di un progetto - ha detto Montegiove - Quindi la comunicazione interna è fondamentale così come la formazione. A monte di tutto però occorre che la méta sia chiara e che si sia determinati nel perseguirla".
Sonia Montegiove di LibreUmbria durante il suo intervento

E' toccato invece a Carlo Piana ripercorrere l'iter legislativo che, a partire dalla spending review fino al decreto CresciItalia, ha aperto le porte all'adozione del software libero nella Pubblica Amministrazione. Piana ha anche evidenziato i tre criteri su cui basarsi per la scelta: costo, aderenza agli standard e interoperabilità, garanzie del fornitore.
Tra il pubblico erano presenti alcuni insegnanti, che stanno, pur tra mille difficoltà, cercando di introdurre l'uso di software libero nella scuola https://groups.google.com/forum/#!forum/wii_libera_la_lavagna).
Un altro docente ha invece chiesto se esista un "pacchetto" del software già confezionato per usi didattici.
"Fatelo voi - ha esortato Vignali - Da noi aspettatevi solo supporto e promozione".
Una panoramica del pubblico presente in sala

Perché questo è lo spirito della "community": non aspettare che altri agiscano per te, ma sii tu ad agire insieme agli altri.

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